Azzardi letterari e mente bicamerale. Nota numero 2
Tra i due emisferi, l'emisfero più intrigante ed interessante, in ottica futura, è l'emisfero destro.
Proporrò azzardi letterari perchè in questo periodo storico è ciò che è necessario fare, cioè andare oltre sia nelle interpretazioni sia nel liberare forze ed energie psichiche e spirituali da tempo legate.
Vorrei partire da Alexandre Dumas, autore de "Il conte di Montecristo", vicenda affascinante e coinvolgente, conosciuta dai più. Il protagonista del romanzo è Edmond Dantès. Il richiamo al nostro Dante è abbastanza palese (qui inizia l'azzardo letterario che scandalizzerà qualcuno).
Potremmo vedere nella Divina Commedia (e la molteplicità delle interpretazioni a cui è stata sottoposta non è altro che una conferma del valore universale del testo) Dante come rappresentante dell'emisfero sinistro, che si domanda e che s'interroga su tutto ciò che vede ed incontra, ma che non comprende ciò che gli accade perchè è "altro" dal suo mondo. La logica non viene a capo degli enigmi.
In suo aiuto accorre Virgilio, guida che sa ed intuisce ciò che il povero Dante non comprende. Virgilio rappresenta l'emisfero destro che conduce e va oltre nella comprensione degli eventi. Rappresenta la "voce" antica degli dei. Non solo, è temporalmente superiore. Virgilio evita a Dante la dissoluzione all'inferno, dissoluzione inevitabile se affrontato con le sole armi dell'emisfero sinistro. In Paradiso Dante avrà bisogno di qualcosa di più, di un femminile che sia sintesi superiore rispetto alla mente bicamerale, mente superiore o "anima" che sarà rappresentata da Beatrice.
Ma torniamo a Dumas. Anche ne "Il conte di Montecristo" abbiamo una metafora della mente bicamerale. Le due celle di prigionia, quella del'abate Faria (emisfero destro consapevole) e quella di Dantès (emisfero sinistro inconsapevole) sono collegate da un cunicolo che permette loro di comunicare. Al primo incontro Faria aiuterà Edmond a capire la trappola in cui è caduto con queste parole:
"Dantès fece un balzo e guardò Faria quasi con timore."Oh! è meraviglioso, è sorprendente" esclamò, "come questa scrittura assomiglia a
quella." "Perché la denunzia fu scritta con la mano sinistra; ed io ho osservato una cosa, che tutti i caratteri fatti con la mano destra sono diversi, ma quelli che sono fatti con la mano sinistra si assomigliano."
"Voi avete dunque veduto tutto, osservato tutto?"
"Continuiamo... passiamo alla seconda domanda."
Faria istruirà Dantès "nei principi generali" e si sentirà suo padre (padre di un figlio che non "ho mai avuto"). Alla sua morte Dantès prenderà il suo posto nel sacco che verrà gettato in mare. Dal mare (dalle acque) nascerà a nuova vita avendo in sè compreso l'essenzialità della mente bicamerale.
Obiezione: Dumas non poteva sapere ciò. D'accordo ma l'artista, è colui che è in grado di ascoltare il prorio emisfero destro, che può andare oltre e che guardando in sè, scopre cose non ancora venute alla luce.
Proporrò azzardi letterari perchè in questo periodo storico è ciò che è necessario fare, cioè andare oltre sia nelle interpretazioni sia nel liberare forze ed energie psichiche e spirituali da tempo legate.
Vorrei partire da Alexandre Dumas, autore de "Il conte di Montecristo", vicenda affascinante e coinvolgente, conosciuta dai più. Il protagonista del romanzo è Edmond Dantès. Il richiamo al nostro Dante è abbastanza palese (qui inizia l'azzardo letterario che scandalizzerà qualcuno).
Potremmo vedere nella Divina Commedia (e la molteplicità delle interpretazioni a cui è stata sottoposta non è altro che una conferma del valore universale del testo) Dante come rappresentante dell'emisfero sinistro, che si domanda e che s'interroga su tutto ciò che vede ed incontra, ma che non comprende ciò che gli accade perchè è "altro" dal suo mondo. La logica non viene a capo degli enigmi.
In suo aiuto accorre Virgilio, guida che sa ed intuisce ciò che il povero Dante non comprende. Virgilio rappresenta l'emisfero destro che conduce e va oltre nella comprensione degli eventi. Rappresenta la "voce" antica degli dei. Non solo, è temporalmente superiore. Virgilio evita a Dante la dissoluzione all'inferno, dissoluzione inevitabile se affrontato con le sole armi dell'emisfero sinistro. In Paradiso Dante avrà bisogno di qualcosa di più, di un femminile che sia sintesi superiore rispetto alla mente bicamerale, mente superiore o "anima" che sarà rappresentata da Beatrice.
Ma torniamo a Dumas. Anche ne "Il conte di Montecristo" abbiamo una metafora della mente bicamerale. Le due celle di prigionia, quella del'abate Faria (emisfero destro consapevole) e quella di Dantès (emisfero sinistro inconsapevole) sono collegate da un cunicolo che permette loro di comunicare. Al primo incontro Faria aiuterà Edmond a capire la trappola in cui è caduto con queste parole:
"Dantès fece un balzo e guardò Faria quasi con timore."Oh! è meraviglioso, è sorprendente" esclamò, "come questa scrittura assomiglia a
quella." "Perché la denunzia fu scritta con la mano sinistra; ed io ho osservato una cosa, che tutti i caratteri fatti con la mano destra sono diversi, ma quelli che sono fatti con la mano sinistra si assomigliano."
"Voi avete dunque veduto tutto, osservato tutto?"
"Continuiamo... passiamo alla seconda domanda."
Faria istruirà Dantès "nei principi generali" e si sentirà suo padre (padre di un figlio che non "ho mai avuto"). Alla sua morte Dantès prenderà il suo posto nel sacco che verrà gettato in mare. Dal mare (dalle acque) nascerà a nuova vita avendo in sè compreso l'essenzialità della mente bicamerale.
Obiezione: Dumas non poteva sapere ciò. D'accordo ma l'artista, è colui che è in grado di ascoltare il prorio emisfero destro, che può andare oltre e che guardando in sè, scopre cose non ancora venute alla luce.
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